" Guarda maestra, che panorama mozzafiato!", esclama Antonino intravedendo, dal
finestrino del pullman che ci conduce a Pentidattilo, la famosa " mano del
diavolo" di Monte Calvario. "Ma è stupendo, mai visto un paese sotto la roccia", risponde
Giovanni, incantato dal paesaggio, complice una giornata di sole estivo,
nonostante oggi sia ancora il 9 aprile!
Benvenuti
ragazzi nel borgo più antico d’Italia”: con queste parole ci accoglie
Giorgio, il professore, la nostra guida: alto, capelli
lunghi e grigi, un tipo molto simpatico che nel corso della giornata ci
incanterà raccontandoci aneddoti e storie legati al paese degli Alberti.
Le
fotografie e le riprese video con gli smartphone non si contano, ogni alunno,
affascinato dal paesaggio non può fare a meno di farne. E poi ci sono quelli
che telefonano a casa per dire alla
mamma che è tutto ok e che non si aspettavano di visitare un posto così bello!
Inizia così la nostra visita nel borgo
antico di Pentidattilo, antica colonia greca arroccato sulla rupe
del Monte Calvario, dalla caratteristica forma che ricorda quella di una
ciclopica mano con cinque dita, e da cui deriva il nome: penta daktylos, ossia "cinque dita".
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Ancora qualche sforzo ... |
Certo, la salita è ripida e dura, ma vale la pena percorrerla, perché
arrivati ìn cima ci attende la visita
alla chiesa del 1600 di San Pietro e Paolo, recentemente ristrutturata,meglio nota come la chiesa dei sei altari.
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Davanti all'ingresso della chiesa |
Procediamo con la visita alle botteghe artigiane del merletto e del vetro dove i bambini comprano qualche souvenir da portare a casa.
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la bottega del merletto |
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Sergio ed Elisa scelgono il ricordino da portare a casa |
Intanto Giorgio, la nostra guida inizia a
raccontarci storie di mistero legate al luogo e presumibilmente
riconducibili alla famosa “strage” degli Alberti, accaduta la notte di
Pasqua del 16 aprile 1686, quando, il
marchese Lorenzo Alberti venne ucciso con 2 colpi di archibugio e 14
pugnalate dal barone Bernardino Abenavoli di Montebello Ionico.
Continuiamo il nostro tour guidato alla
volta del museo delle arti e dei mestieri, dove i nostri alunni rimangono
affascinati alla vista di attrezzi che
anticamente venivano utilizzati per scopi di prima necessità, come “a scidda”, ovvero un contenitore in
pelle di capra rovesciata che poteva contenere circa 50 litri di liquidi come
olio, acqua, vino e che poi veniva caricata sull’ asino per essere trasportata,
oppure un lume ad olio, antenato della lanterna, risalente a circa
150 anni, ma anche il setaccio per le foglie d’ulivo, oppure “ a maidda”, una tavola in legno per
impastare pane o dolci, e ancora il ferro da stiro a carbone e gli attrezzi
per tessere al telaio.
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A scidda |
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Giorgio ci mostra il lume ad olio |
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A maidda |
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Gli attrezzi per filare al telaio |
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Annu e Tonino davanti al camino del museo |
In ultimo, sosta nella sala
conferenze dove, attorno ad un tavolo ovale, i bambini affascinati
ascoltano Giorgio raccontare la storia
incredibile e crudele della famiglia Alberti, barbaramente sterminata a causa della follia e della cieca gelosia
del vicino marchese Abenavoli.
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Nella sala delle conferenze |
Sono le 13.00, la fame ha fatto capolino e il pullman ci attende
per portarci per il pranzo al ristorante dove i bambini sono accolti con una
piatto di lasagne davvero invitanti.
E vai, finalmente si mangia!!!